Marchio Unico Nazionale ed Anticontraffazione
L'importanza del Brand nazionale nella gestione e sviluppo delle nuove politiche di marketing internazionale.
Esiste la necessità di definire una strutturata ed univoca programmazione per meglio affrontare le sfide dei mercati mondiali e garantire una più consono sviluppo delle attività di promozione nazionale. Il raggiungimento di raguardevoli risultati, in linea con le potenzialità del sistema paese, passa attraverso la primaria introduzione di un marchio, o meglio di un brand, in grado di caratterizzare la specifica provenienza. L'introduzione del Marchio Unico Nazionale è necessaria per rispondere alle esigenze di maggiore e specifica valorizzazione dei prodotti e delle caratteristiche intrinseche che ne definiscono gli aspetti qualitativi esaltando il Made in Italy. Il Marchio Unico Nazionale si pone quindi quale elemento distintivo di produzioni riconducibili alla maestria ed a tutti gli aspetti socio culturali che sono alla base dell'imprenditorialità nazionale e che sono unanimamente riconosciuti quali caratterizzanti il prodotto italiano. Come prima nazione al mondo l'Italia svilupperà una definita programmazione commerciale basata sulla necessità di accrescere ancor di più la visibilità e la valorizzazione delle caratteristiche qualitative delle produzioni e del patrimonio nazionale dando maggior respiro e spazio al tessuto imprenditoriale caratterizzato da artigiani e piccole medie imprese. L'esigenza di esprimere il massimo potenziale passa appunto dalla valorizzazione di quegli aspetti essenziali che nel mondo sono sinonimo di esclusività e qualità e determinanti la scelta finale dei mercati e dei consumatori.
Una garanzia di ulteriore e necessaria crescita per le imprese nazionali e la certezza dell'acquisto di un prodotto italiano con possibilità di verifica immediata da parte del consumatore finale. Il Marchio Unico Nazionale si definisce quale strumento capace di rendere possibile il raggiungimento di un obiettivo comune alle imprese ed ai mercati riferito alla necessità di rendere disponibile un prodotto di sicura provenienza e qualità senza margini d'errore o possibili confusioni. Il 2008 si caratterizzerà per aver visto nascere il Marchio Unico Nazionale ITALIANO ed Anticontraffazione a cui faranno immediato seguito le più vaste iniziative promozionali e pubblicitarie volte a rafforzare ed imporre nei mercati internazionali il prodotto nazionale e soprattutto la maestria, la cura e l'impegno profuso a garanzia della più elevata qualità. L'imprescindibile esigenza di riaffermare ed imporre definitivamente questi aspetti consentirà di riconquistare la giusta posizione nei mercati internazionali ed aiutare soprattutto le imprese di piccole e medie dimensioni a posizionarsi stabilmente in ambiti commerciali medio alti allontanandole da costrittivi impegni in fasce di mercato non consone. Il Marchio Unico Nazionale ed Anticontraffazione vuole essere, quindi, uno strumento capace di consentire la più semplice ed inequivocabile individuazione del prodotto nazionale ed anche recuperare in breve tempo quelle fette di mercato erose da prodotti "simil italiani" od ancor peggio contraffatti.
Il prodotto italiano da oggi sarà contraddisitinto da un vero e proprio brand che non è in contrapposizione con i vari marchi di qualità o di origine utilizzati ma che in ragione della molteplicità concorrono a confondere il consumatore finale che tende ad interpretare qualsiasi riferimento cromatico ai nostri colori nazionali quale elemento distintivo di provenienza. La mancanza di un Marchio Unico Nazionale utilizzato esclusivamente dalle imprese italiane garantirà la precisa individuazione ed il controllo della provenienza che verranno rafforzati dai marchi di qualità, di provenienza locale o denominazione controllata in possesso degli specifici prodotti. Questo è il Marchio Unico Nazionale che con il sistema di anticontraffazione e controllo a distanza non vuole definire la migliore soluzione grafica attuabile ne tantomeno stupire con effetti speciali ma evidenziare con semplicità il reale valore della firma italiana.
Nessun commento:
Posta un commento